La storia di Consonno, da borgo a città dei balocchi

LA STORIA DI CONSONNO, DA BORGO A CITTA' DEI BALOCCHI

Consonno città dei balocchi

Panorama di Consonno città dei balocchi in una vecchia cartolina (dalla pagina facebook "Consonno"), a confronto con una immagine aerea del giugno 2009 con la stessa inquadratura (per gentile concessione http://www.aerofoto.it)

Il Conte Mario Bagno piombò sul borgo di Consonno come un uragano. Ma se già poteva apparire cosa assurda, con gli occhi di oggi, distruggere completamente un intero borgo, cosa assolutamente incredibile appare la volontà di sostituire un tranquillo paesino agricolo della Brianza lecchese con una città dei balocchi.

Dalle mappe dell'Istituto Geografico Militare ecco Consonno prima e dopo la "cura" del Conte Bagno: in alto la mappa del 1962, in basso quella del 1974; è evidentissimo quanto è successo: solo il cimitero in alto e la chiesa in basso sono rimaste invariate. Sulla destra è visibile la nuova grande strada di collegamento con Olginate.

Per  Consonno iniziano gli anni ruggenti, che raggiungono il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi in cui si trova di tutto. Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al "Grand Hotel Plaza". Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti (dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta), le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.

Un cartellino d'epoca di prenotazione del tavolo presso il salone delle feste

1967: "In partenza il missile Bagno" (foto del Giornale di Lecco, da "Olginate Ieri e Oggi" - Comune di Olginate 1984)

La stampa locale inizia a parlare dello scempio in atto. Nel 1967 il "Giornale di Lecco" titola ironicamente: "In partenza il missile Bagno". Il mondo effimero in costruzione scaturiva dalla fantasiosa mente di "Bagno". Nella immagine qui sopra è ben visibile in primo piano un tempietto con sopra un cannone puntato, con intenti simbolici poco chiari, alla vallata: proveniva direttamente da Cinecittà. Sullo sfondo si intravede il minareto in costruzione.

Quattro immagini della Consonno ruggente: il salone delle feste e alcune viste notturne (documentario della televisione svizzera).

 Invitanti striscioni accolgono le migliaia di persone che affollano questa città dalle mille luci: "A Consonno il cielo è più azzurro", "A Consonno è sempre festa", "Consonno è il paese più piccolo ma più bello del mondo". Numerose coppie di sposi raggiungono Consonno per farsi immortalare in fotografie estemporanee, famosi cantanti calpestano le scene di quello che sembra un luogo talmente assurdo da essere fantastico, immaginario.  La situazione di Consonno città dei balocchi è bene evidenziata da queste cartoline d'epoca, reperite grazie alla pagina facebook "Consonno":

Cartoline d'epoca della Consonno che fu... (foto dalla pagina facebook "Consonno")

L'apoteosi di Consonno dura alcuni anni, prima che un inesorabile declino, come ogni località che perde le caratteristiche di novità, l'attende dietro l'angolo.

1980: panorama di Consonno in decadenza (foto di Sergio Stucchi, da "Olginate Ieri e Oggi" - Comune di Olginate 1984)

Nel frattempo si moltiplicano le iniziative di protesta. Il gruppo di Lecco del Collegio Lombardo Architetti, su invito dell'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giuseppe Fumagalli, espresse un parere su ciò che stava accadendo stigmatizzando l'inqualificabile processo di distruzione dei valori ambientali, sottolineando l'alterazione della morfologia naturale del luogo, la distruzione totale del patrimonio verde e la costruzione di edifici dall'aspetto contrastante con la struttura del paesaggio.

1980: il portone di ingresso medioevaleggiante con la strada franata (foto di Sergio Stucchi, da "Olginate Ieri e Oggi" - Comune di Olginate 1984)

Il colpo di grazia per Consonno lo si ha nell'ottobre del 1976: una frana, dalla collina sconquassata dal cemento, cade sulla nuova strada di accesso alla città dei balocchi: quasi una vendetta della natura che isola Consonno dal mondo e che gli riserva un destino ancora più tragico: quello di "città fantasma". Consonno ha da allora attratto innumerevoli persone: un regista, Davide Ferrario, vi ha addirittura girato alcune scene di un suo film uscito nel 1998: "Figli di Annibale".  Un estratto delle scene del film girate proprio a Consonno è disponibile nella pagina "Video".

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