IL FUTURO DI CONSONNO
CONSONNO NEL 2014 E' STATA IN VENDITA A 12 MILIONI
DI EURO
Di tanto in tanto arrivano notizie di Consonno in vendita. L'ultima
al riguardo è stata data da un annuncio di vendita sul web.
Il Conte Mario Bagno comprò l'antico borgo di Consonno, per
demolirlo e sostituirlo con il suo "paese dei balocchi", nel 1962, a 22 milioni e mezzo di lire. Ora i suoi eredi
rivendono ciò che resta del "paese dei balocchi", per
demolirlo
e sostituirlo con nuove edificazioni residenziali, ricettive e
commerciali, a 12 milioni di euro.
Una operazione immobiliare che secondo i proponenti può portare utili dai 10 ai 14 milioni di euro:
gli stessi presentano anche una bozza di massima per illustrare la nuova Consonno,
che pubblichiamo qui sotto.
Non abbiamo dubbi circa il
fatto che le superfici ipotizzate in questa bozza di progetto siano
corrette: ma la disposizione proposta, che "soffoca" la Chiesa di San
Maurizio e la canonica, non ci convince. Va precisato però che si tratta
solo di una prima bozza illustrativa di massima. Per le altre info
rimandiamo alla
nota ufficiale di conferma dell'operazione in
corso da parte del Gruppo Zandonà, incaricato dalla proprietà per la
vendita. Ovviamente, al di là del comunicato ufficiale, il nostro sito è
a disposizione nel caso in cui il Gruppo Zandonà volesse dire la sua
sull'operazione. Nel frattempo la proprietà ha richiesto di procedere
con un "silenzio stampa":
ecco l'ultimo comunicato al riguardo del Gruppo
Zandonà. Ricordiamo infine che il futuro di Consonno è delineato
nel Piano di Governo del Territorio del Comune di Olginate, che
riportiamo qui sotto.
ECCO COSA PREVEDE IL P.G.T.
APPROVATO
Il nuovo
Piano di Governo del Territorio di Olginate è stato approvato dal
Consiglio Comunale. Non abbiamo
fatto osservazioni ufficiali al Piano Attuativo previsto a Consonno, ma
abbiamo segnalato al Comune di valutare l'opportunità di conservare
qualche ricordo della "Consonno Città dei Balocchi". Il Piano Attuativo
"Consonno" prevede infatti la completa demolizione delle costruzioni
abbandonate. Riportiamo di seguito le proposte del P.G.T. cercando di
spiegarle con termini "poco tecnici" (gli esperti di urbanistica non ne
abbiano a male, ma questo è un sito di divulgazione).
PIANO
ATTUATIVO "CONSONNO"
La ricostruzione di Consonno dovrà passare attraverso un "Piano
Attuativo", quindi una convenzione obbligatoria tra pubblico e privato.
SUPERFICI
60.000 metri quadrati di territorio interessati da localizzare nell’ambito del
perimetro
indicato dalla cartografia (esclusi il parco pubblico e le aree boscate
pubbliche da
localizzare) di cui:
15.000 mq massimo copribili con edifici;
15.000 mq pavimentabili inclusi strade e parcheggi;
30.000 mq minimo a verde privato (per verde privato si intendono
normalmente i giardini delle abitazioni, non è chiaro quali aree
resteranno "private di uso pubblico")
DESTINAZIONI D'USO
Residenza: superficie lorda di pavimento mq 10.000 massimo (circa 30
mila metri cubi), superficie coperta mq 5.000
e altezza massima metri 7,50 (circa due piani fuori terra)
Altre funzioni (ricettivo, ricreativo, assistenziale, sanitario,
istruzione, centri di ricerca esclusa residenza): minimo mq 15.000
di superficie lorda di pavimento (45 mila metri cubi), massimo mq 20.000
di superficie lorda di pavimento (60 mila mc) in ragione del tipo di
funzioni e delle prestazioni ambientali previste; superficie coperta mq
10.000 massimo, altezza massima metri 7,50
ELEMENTI
QUALITATIVI PER AREE E SERVIZI
Cessione gratuita di parco pubblico localizzato (per al superficie
di mq 62.049);
Cessione gratuita di aree boscate da localizzare in ragione di 15
mq di bosco ogni
1 mq di superficie lorda di pavimento prevista (1 mq di SLP = 3 mc = 15
mq di bosco in cessione);
Cessione gratuita degli immobili della chiesa e della canonica da
destinare a servizi religiosi e pubblici;
Demolizione integrale del fabbricato posto sulla strada per Consonno
(mappale 19, il "disco volante" o "pavesino") e recupero ambientale del
sito con riduzione delle aree pavimentate alla sola strada e
sistemazione a verde delle aree.
ALTRI
CONTENUTI DELLA CONVENZIONE
L’insediamento dovrà dipendere da fonti energetiche non rinnovabili
per una quota inferiore al 50%;
Provvedimenti per l’approvvigionamento idrico e la depurazione delle
acque reflue;
Ripristino della strada da Olginate;
Recupero del tracciato dei sentieri storici da Olginate.
Il futuro di Consonno: una proposta
Non siamo
architetti e ingegneri, ma ancora abbiamo la voglia di sognare. Oggi
vogliamo sognare con tutti i navigatori del web che si imbatteranno, per
caso, curiosità o per saperne di più su Consonno, con queste pagine.
Diciamo subito che il futuro di Consonno è in mano a due grandi attori:
da una parte la proprietà, ovvero quella "Immobiliare Consonno Brianza"
della famiglia Bagno che ancora tutt'oggi detiene la proprietà
dell'intera località. Dall'altra parte il Comune di Olginate ed in
generale, tutti gli Enti Pubblici che potrebbero essere chiamati a dire
a loro per ridisegnare Consonno: Comunità Montana del Lario Orientale,
Amministrazione Provinciale di Lecco, il futuro Parco Locale di
Interesse Sovraccomunale del San Genesio, etc. Non vogliamo sostituirci
all'una o all'altra parte, né fare il verso ai numerosi seminari o
conferenze che hanno avuto il caso di Consonno al centro
dell'attenzione, né copiare le numerose tesi di laurea che sono state
scritte o saranno scritte in futuro sull'argomento. Vogliamo solo
raccontare un sogno. Magari il primo di tanti, sul futuro di Consonno,
che altri navigatori vorranno inviarci. Prima del sogno un dato di
cronaca: sono anni che privati e pubblico si stanno confrontando sul
futuro di questa località: ma ancora oggi non vi sono tempistiche o idee
precise. Nel 2009 i confronti tra Comune e Proprietà si sono fatti più
serrati in vista dell'approvazione del Piano di Governo del Territorio
che disegnerà il futuro di Consonno: si vedano nelle news le varie
notizie sull'argomento.
La galleria commerciale
oggi con il minareto.
Consonno città dei balocchi come testimonianza
Ma torniamo al
nostro sogno. Una parte di
Consonno va lasciata a futura testimonianza. E' giusto che i posteri
possano toccare con mano che fine abbia fatto un antico borgo, anche
allo scopo di evitare possibili futuri scempi simili. Consonno,
nell'assurdità dell'idea, alcune testimonianze curiose e perché no
affascinanti, ancor oggi le conserva. Teniamone una minima parte,
spostiamola pure in un unico punto della località: e a fianco
installiamoci dei pannelli che riassumano tutta la storia di Consonno
antico borgo prima e Consonno città dei balocchi poi.
L'unica soluzione, assai drastica ma senza altra via d'uscita, deve poi
prevedere la completa demolizione dei resti della città dei balocchi:
sono edifici e strutture fatiscenti, per le quali non v'è futuro. E si
sostituiscano quei muraglioni di cemento armato che come lame tagliano i
boschi e i terreni attorno a Consonno con rimodellamenti della
morfologia, rimboschimenti, opere di ingegneria naturalistica.
Una vista
d'epoca della fontana davanti al ristorante - bar (Archivio Televisione Svizzera).
"C'è un tempo per
distruggere e un tempo per costruire"
Si
ricostruiscano due Consonno, senza però esagerare. Sulle ceneri
dell'antico borgo rinasca come araba fenice proprio Consonno antico
borgo: le mappe catastali ce ne testimoniano per fortuna ancora la
pianta, antiche foto ce ne danno le caratteristiche, abbiamo anche i
nomi delle vie. Rinasca Consonno antico borgo con nuovi edifici
aventi caratteristiche di rifinitura dell'epoca storica: le tecniche
edilizie di oggi ce lo consentono. Poco distante, magari verso il
cosidetto "Monte Mario", ci sia pure lo spazio per una Consonno
più moderna, ricca di verde, con una edilizia che non abbia un impatto
eccessivo e centellinando l'uso del territorio. Torni l'utilizzo del territorio con una agricoltura saggia, una
selvicoltura attenta, una fruizione del verde facilitata. Nel nostro
sogno c'è spazio anche per la sede di una azienda agricola che coltivi
tutti i fondi rustici di Consonno antico borgo, magari che si
apra anche all'agriturismo per creare a Consonno nuove occasioni di
reddito o turismo ecocompatibili. Ma soprattutto, si restituisca dignità
all'intera località.
Ciò che
resta, oggi, della fontana al centro dello stagno.
Il nostro
sogno è finito... Come "non tecnici" magari ci siamo forse espressi
male, abbiamo scritto delle facilonerie o peggio ancora delle
inesattezze. Ma secondo noi questa è una via d'uscita sostenibile. Ai
posteri l'ardua sentenza.
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